24 Feb Gli account social dopo la morte dell’utente
24/02/2021
Gli account social dopo la morte dell’utente
L’analisi delle “Condizioni d’uso” predisposte dai principali fornitori di servizi di social network site (SNS) rivela che in caso di morte dell’utente il provider impedisce a chiunque l’accesso diretto all’account della persona deceduta, negando la comunicazione delle credenziali.
La Condizioni d’uso, in genere, non regolano nemmeno la richiesta di accesso ai dati appartenenti al defunto da parte degli eredi, né l’esercizio del diritto ad ottenerne copia, risultando per lo più rimesse ad una valutazione interna le istanze in tal senso eventualmente formulate. Si forniscono alcuni esempi.
Nelle “Condizioni d’uso” di Facebook non si fa riferimento, in caso di morte dell’utente, a un diritto di successione nell’account o a un diritto degli eredi ad ottenere i dati in esso contenuti. A ben vedere, Facebook vieta espressamente il trasferimento a terzi, senza il proprio consenso, dei diritti e degli obblighi collegati all’account. La previsione è generica e lascia supporre l’intenzione del provider di includere nel divieto anche il trasferimento a causa di morte, con conseguente impossibilità per gli eredi di subentrare nel contratto di social network e di gestire l’account.
Le disposizioni a causa di morte consentite da Facebook
Facebook prevede che l’utente, in previsione della propria morte, possa:
▪ disporre la cancellazione del proprio account per il tempo in cui avrà cessato di vivere;
▪ nominare un soggetto (cd. contatto erede), da scegliersi tra gli “amici”, a cui affidare la gestione dell’account divenuto commemorativo.
Gli account commemorativi
Facebook renderà l’account commemorativo quando verrà a conoscenza del decesso dell’utente. La comunicazione di decesso potrà giungere da chiunque, purché l’evento morte sia adeguatamente provato. L’effetto della comunicazione è particolarmente incisivo in quanto, da quel momento, Facebook proteggerà l’account impedendo l’accesso a qualsiasi soggetto. Solo nell’eventualità in cui sia stato nominato un contatto erede potranno essere apportate delle modifiche all’account commemorativo.
Le interazioni permesse sugli account commemorativi
Chi viene nominato contatto erede potrà interagire con l’account commemorativo, scrivendo post, rispondendo alle richieste di amicizia, modificando l’immagine del profilo e anche chiedendo che l’account venga rimosso.
L’account commemorativo ha una sezione specifica per i post che rendono omaggio al profilo: il contatto erede potrà decidere chi può vedere e pubblicare tali post.
Il contatto erede inoltre potrà fare una copia dei dati condivisi su Facebook dal defunto, ove quest’ultimo abbia in precedenza attivato questa funzione.
Facebook non consente tuttavia che il contatto erede acceda all’account, legga i messaggi, elimini gli amici, modifichi o rimuova post già pubblicati.
Anche nelle Condizioni d’uso di Instagram è stabilito che l’utente non possa trasferire i diritti e gli obblighi descritti nel contratto senza il consenso del provider. La previsione si presta ad essere applicata anche in caso di morte dell’utente per escludere la trasmissione del rapporto contrattuale in capo agli eredi.
Gli effetti della morte dell’utente sull’account
Dalle FAQ riportate sul sito si apprende che:
▪ i parenti stretti della persona deceduta, i suoi rappresentanti legali o i suoi eredi, possono richiedere che l’account venga rimosso da Instagram;
▪ chiunque può chiedere che l’account sia reso commemorativo, consegnando un documento che certifichi il decesso.
Gli account commemorativi
Per Instagram gli account commemorativi sono un luogo dove ricordare la vita di qualcuno dopo il suo decesso.
Nessuno può accedere a un account commemorativo e modificarne il contenuto. I post condivisi dal defunto, incluse foto e video, restano visibili al pubblico con cui sono stati condivisi.
Linkedin
Le Condizioni d’uso di LinkedIn non fanno alcun riferimento alla morte dell’utente. Occorre analizzare le FAQ per scoprire che per LinkedIn la segnalazione di avvenuto decesso di un utente comporta l’immediato congelamento dell’account.
Reporting di un membro deceduto
La segnalazione di avvenuto decesso di un utente può avvenire su iniziativa di chiunque. Per la prova della morte è sufficiente fornire il link a un necrologio o a un articolo di giornale ritenuto rilevante.
La segnalazione ha come effetto l’oscuramento del profilo, che non sarà più visibile o ricercabile su LinkedIn.
Richiesta di chiusura dell’account o creazione di un account commemorativo
Solo coloro che sono autorizzati ad agire per conto di un utente deceduto possono chiedere:
▪ la chiusura dell’account: l’account è rimosso in maniera permanente da LinkedIn e le informazioni cancellate entro un tempo predeterminato;
▪ la commemorazione dell’account: il profilo sarà contrassegnato come commemorativo e l’accesso all’account bloccato.
In entrambi i casi è richiesta la produzione di un certificato di morte e di un documento che giustifichi i poteri del richiedente.
I termini di servizio di Twitter non contengono disposizioni relative ai diritti dei successori, né alla morte dell’utente.
Disattivazione dell’account
Le informazioni reperibili nel sito di Twitter, nell’area dedicata al Centro assistenza, precisano unicamente la possibilità di disattivare l’account della persona deceduta.
La richiesta di disattivazione può essere avanzata dai “familiari stretti e verificati del defunto” e dalle “persone autorizzate ad agire per suo conto”. Tali persone non avranno comunque diritto ad accedere all’account.
Dunque, al di là della possibilità o meno di creare account commemorativi (esclusa solo su Twitter), le conseguenze del decesso dell’utente sono piuttosto simili in tutti i social sopra esaminati e hanno come punto comune la chiusura/disattivazione/cancellazione dell’account e/o del profilo e il divieto assoluto di comunicare le credenziali di accesso a terzi, indipendentemente dal rapporto tra il defunto e la persona che fa la richiesta.